Silvia Di Salvo

L’utilizzo della tecnologia S.M.T.© nel gareggiamento atletico

Silvia Di Salvo si è una atleta che utilizza la nostra Tecnologia S.M.T.©, gareggia per atletica Roata Chiusani.

Nella città di Cuneo si è svolta, sabato 17 settembre 2022, la GARA di 12 KM 1° classificata di categoria.

Si è aggiudicata, anche, il titolo di campionessa regionale gareggiando, il 2 ottobre 2022, alla mezza maratona Hippo Run di Vinovo -Torino.

Prima di ogni gara, come si crea l’energia attraverso il movimento ?

L’energia richiesta dai muscoli per compiere un lavoro è garantita da una singola molecola chiamata ATP (Adenosintrifosfato). La molecola è costituita da una base azotata, adenina, unita ad uno zucchero a 5 atomi di carbonio, il ribosio, a sua volta unito a tre gruppi fosfato: la rottura dei
legami tra i gruppi fosfato libera energia chimica che è utilizzata sia per la contrazione del muscolo, grazie allo scorrimento dei filamenti di miosina su quelli di actina, sia ai processi di trasporto degli ioni attraverso le membrane, essenziali per l mantenimento dei gradienti ionici che rendono possibile la contrazione.

Nelle cellule muscolari è presente una quantità molto piccola di ATP, con una concentrazione pari a 5 mmol per kilogrammo: in un uomo di circa 70 kg, con una buona massa muscolare, abbiamo circa 70g di ATP, distribuito ovviamente in tutti i muscoli del corpo. Nel muscolo sono presenti dei meccanismi che controllano che il livello di ATP non scenda sotto un terzo del valore usuale: la quantità di ATP effettivamente disponibile può quindi supportare sforzi molto brevi, poco più di un secondo ad intensità massimale. L’ATP presente nel muscolo deve quindi essere costantemente ricostituito a spese di altre sostanze, in particolar modo creatinfosfato, carboidrati e lipidi, con un contributo marginale da parte delle proteine.

Questi substrati sono utilizzati da tre diversi sistemi energetici, ognuno con caratteristiche specifiche, sistemi energetici che sono coinvolti in misura diversa nei diversi sport. La differenze più rilevanti tra i vari sistemi energetici sono relative a diversi fattori, tutti di grande rilevanza per la prestazione sportiva:

Si tratta di una serie di processi complessi che presentano numerosi passi a livello dei quali l’attività dei vari enzimi coinvolti è sottoposta a fine regolazione. L’acetil-CoaA entra nel ciclo degli acidi tricarbossilici grazie ad una reazione catalizzata dalla citrato (si)-sintasi: l’attività di questo enzima è inibita da alte concentrazioni di ATP, di NADH, di succinil-CoAe dalla disponibilità di acetil-CoA proveniente dalla β-ossidazione degli acidi grassi. In pratica, quando la disponibilità di energia nella cellula è elevata il ciclo di Krebs ha un flusso ridotto, flusso che cresce mano a mano che l’utilizzo di ATP e NADH aumenta durante l’esercizio. Questo stadio è importante anche per l’integrazione dei substrati, un processo dinamico che cambia a seconda della disponibilità dei substrati stessi, della intensità dell’esercizio e dei tempi di lavoro. A basse intensità l’ossidazione dei grassi fornisce la maggior parte dell’energia, ma quando l’intensità aumenta il contributo dei carboidrati diventa progressivamente più importante fino a coprire la quasi totalità della richiesta energetica quando si raggiungono intensità prossime alla VO2max.

 In lavori ad intensità costante invece, visti tempi lunghi necessari alla mobilizzazione e all’utilizzo degli acidi grassi, in un primo momento predomina l’utilizzo di carboidrati, progressivamente sostituiti da lipidi mano a mano che la disponibilità di glicogeno muscolare si riduce. Al ritmo tipico di un maratoneta le riserve muscolari di glicogeno possono durare circa 80 minuti, un tempo insufficiente a coprire l’intero percorso. Parte dell’energia necessaria proviene dall’utilizzo delle scorte epatiche di glicogeno, costantemente rinnovate a partire da glicerolo, alanina e lattato, e parte dall’ossidazione dei lipidi. Se lo sforzo continua a lungo anche il glicogeno epatico comincia a scarseggiare mentre l’ossidazione dei grassi, relativamente lenta, non riesce a garantire l’energia necessaria all’attività. Per evitare che l’atleta si blocchi è necessario che le riserve di glicogeno siano ben sature all’inizio del lavoro, mentre un continuo consumo di carboidrati durante l’impegno permetterà di ridurre l’utilizzo del glicogeno muscolare e aumentare in maniera significativa la resistenza dell’atleta.

La tecnologia S.M.T.© è in grado, (intercettando molecole organiche), di rendere l’ossigeno inspirato maggiormente disponibile e utile per attivare i processi aerobici,di bloccare i radicali liberi prodotti dallo sforzo fisico e di liberare ossigeno utile attivando i processi aerobici, incrementando la produzione di energia e diminuendo l’acido lattico che potrà essere metabolizzato velocemente.
Per concludere, quindi, i risultati ottenuti con la Tecnologia S.M.T.© sono:

Permette, inoltre, una diminuzione dei tempi di recupero degli atleti e offre una migliore resistenza allo sforzo e un incremento delle prestazioni.