La Tecnologia S.M.T.© ed i suoi
principi legati all’acqua
Il cuore delle nostre tecnologie è caratterizzato da soluzioni ed innovazioni ecologiche e sostenibili ed altamente performanti.
L’acqua è, per noi, l’ingrediente fondamentale. Facciamo della purezza, della fluidità e della semplicità il nostro cavallo di battaglia e di condivisione.
Come per ciascuno di noi il “tutto” (per intenderci il nostro organismo, …noi ) è più delle singole parti che lo compongono (nel nostro caso le cellule) anche per quanto riguarda le tecnologie che presentiamo, l’azione specifica va al di là della semplice composizione chimica.
Sappiamo che l’acqua è un elemento essenziale per la nostra vita. Quantitativamente è il costituente principale dell’organismo. In un uomo adulto di taglia media rappresenta approssimativamente il 60% del peso corporeo,cioè circa 40kg.
L’acqua svolge infatti innumerevoli e vitali funzioni:
Chimicamente è un ottimo solvente per numerose sostanze
Regola il volume cellulare e la temperatura corporea;
favorisce i processi digestivi;
consente il trasporto dei nutrienti e la rimozione delle scorie metaboliche.
Ma in conseguenza ad azioni meccaniche e chimiche l’acqua perde purtroppo energia. È quindi necessario e di grande importanza ridare questa energia.
L’ acqua potabile contiene le seguenti impurità:
- pesticidi, erbicidi
- nitrati, nitriti
- residui biomedicali
- ormoni
- metalli pesanti
- idrocarburi
- cloro
- calcare

Molecola dell’acqua, il più piccolo magnete

L’atomo di ossigeno nell’acqua ha una maggiore elettronegatività rispetto all’idrogeno, ma ha solo sei elettroni nella sua orbita esterna, e per questo motivo attrae a sé due elettroni di collegamento.
Il punto di congiunzione tra questi due elettroni è più vicino all’atomo di ossigeno, e a seguito di questa attrazione l’ossigeno si carica leggermente di carica negativa, l’idrogeno al contrario si carica leggermente di carica positiva. All’esterno l’atomo è elettricamente neutrale.
Data l’asimmetria della carica elettrica all’interno della molecola, abbiamo la formazione di un dipolo (sistema costituito da due cariche elettriche uguali e di segno opposto collocate a breve distanza l’una dall’altra), questa scoperta permise a Linus Pauling di vincere il Nobel per la fisica.
In seguito a questa formazione si formano quindi i ponti dell’idrogeno che si legano alle particelle di ossigeno e formano delle composizioni di circa 200-400 molecole. Nasce la macromolecola.
Principio della trasmissione dell’Informazione
Attorno all’atomo estraneo/-ione a seconda dei rapporti di dimensioni e polarità si congiungono molecole d’acqua (idratazione). L’ordine della prima struttura dà il via, nella stessa forma, al congiungimento delle altre molecole d’acqua.
Si può quindi già capire qual è l’atomo estraneo secondo la caratteristica della struttura.
Questo guscio d’idratazione rimane anche a diluizione estrema.
Macromolecola
L’acqua ha una memoria fisica, che gli permette di mantenere le informazioni memorizzate anche dopo un’estrema diluizione .
Alcune di esse,possono essere fisicamente cancellate da contro oscillazioni (in ottica: interferenza, di solito chiamata biorisonanza) es. omeopatico = simile – principio.
Nei corsi d’acqua in parte avviene una diluizione, e in parte un forte dinamismo (turbolenza), in modo tale che tutte le informazioni dalla pioggia fino al rubinetto (la “vita dell’acqua“) vengono registrate.
Quando l’acqua evapora queste strutture vengono rimosse e rimangono al massimo due molecole per ogni macromolecola. Gli atomi della molecola d’acqua possono accettare in aggiunta le più diverse vibrazioni e stati di rotazione.
Ora, proprio qui si può avere la possibilità di registrare informazioni (come per es.vibrazioni molecolari)
La stabilità della molecola è quindi molto alta, dato che nel guscio esterno sono presenti solo sei elettroni , quando ci sarebbe posto per otto. I due mancanti sono aggiunti dagli elettroni del guscio formato da due molecole d’idrogeno. Legge del legame dell‘atomo.
A secondo delle condizioni fisiche dell’acqua si creano ponti di idrogeno fra le molecole dell’acqua. Queste causano una tensione di superficie, motivo per cui alcuni insetti riescono a camminare sull’acqua.
L’acqua è in grado tramite l’idratazione di sciogliere quasi tutte le sostanze e di connettersi a loro
Si parla della costruzione di uno stato d’ordine colloidale (in conformità a Hacheney).
Questo si realizza per propagazione di un’informazione e viene fisicamente rappresentato da stati vibrazionali. Si può cosi dire: “l’acqua ha una memoria da elefante”.
Quando l’acqua potabile è sovraccarica di minerali inorganici, le quantità dei rifiuti minerali in eccesso vengono immagazzinate dal nostro corpo negli organi, nelle articolazioni o nei muscoli.
Il valore pH è una misura logaritmica di attività dello ione idrogeno e viene indicato da 10-14 fino a 100. Normalmente si parla solo dell’esponente senza il valore precedente.
Un pH di 7 è quindi una concentrazione di ioni di idrogeno di 10-7 oppure 1 g di ioni di idrogeno per 107 g (10 milioni di L ) d’acqua. Un’elevata concentrazione di ioni d’idrogeno in acqua è = acqua acida, bassa concentrazione = acqua alcalina. Il naturale e ideale valore dell’acqua potabile è pH 7, valori sotto pH 7 indicano acidità e sopra 7 acqua alcalina.

Il team di ricerca della Ied Bioe Italia opera nel dominio della fisica dei sistemi complessi, dove in numerosi settori in questi ultimi anni si stanno compiendo incredibili rivoluzioni.
Si è arrivati al punto di ingegnerizzare “nanomacchine molecolari” per promuovere la formazione di tessuti del corpo umano! E il mondo scientifico non smetterà di stupire con soluzioni sempre più ecologiche… perché sempre più simili ai meccanismi fisiologici che regolano la vita sulla terra da sempre.
I sistemi complessi sono ovunque in natura, ma ci sono alcuni ambiti in cui sono particolarmente presenti:
- Sistemi Chimico/Fisici: transizioni di fase, moto dei fluidi
- Sistemi Biologici: reti di interazione tra proteine, lo scambio ionico (… di fatto anche l’evoluzione È un sistema complesso)
Le nostre soluzioni sono altamente ingegnerizzate e innovative, agiscono direttamente sui processi metabolici delle avversità o sui processi metabolici e fisiologici (in generale) delle cellule, migliorandone la funzionalità.
Si opera nell’ambito dell’ingegnerizzazione dei sistemi supra-molecolari.
Sono settori dove si opera in modo totalmente selettivo capace di colpire (o aiutare) solo una specifica specie o uno specifico gruppo di cellule, salvaguardando tutto il resto.
Questo aspetto è molto importante perché garantisce la sicurezza della tecnologia sia per gli operatori sia per tutte le altre specie o tessuti che non sono considerati bersaglio.
A questo siamo già abituati perché in altri settori si è raggiunto un livello di precisione incredibile, basti pensare alla radioterapia, all’adroterapia, al settore della diagnostica per immagini etc.
La chimica supramolecolare è una nuova area delle scienze naturali in rapido sviluppo all’interfaccia tra chimica, biologia, fisica e informatica. Il “padre” è il chimico francese, premio Nobel Jean-Marie Len, che ha introdotto il termine “chimica supramolecolare” nelle sue opere.
Questa branca della scienza si occupa di sintesi, analisi strutturale, studio delle proprietà e del comportamento nelle reazioni chimiche non delle singole molecole, ma dei loro insiemi, in cui le molecole sono legate da deboli interazioni intermolecolari.
Questo è un tipo di sociologia molecolare, che non è interessata a un individuo individuale, ma al comportamento di un individuo come parte di vari collettivi, nonché alle proprietà che un collettivo possiede come una sorta di insieme indipendente.
Le nostre soluzioni sono altamente ingegnerizzate innovative e agiscono direttamente sui processi metabolici delle avversità o sui processi metabolici e fisiologici (in generale) delle cellule, migliorandone la funzionalità.
Si opera nell’ambito dell’ingegnerizzazione dei sistemi supra-molecolari.
Sono settori dove si opera in maniera talmente selettiva da colpire (o aiutare) solo una specifica specie o uno specifico gruppo di cellule, salvaguardando tutto il resto.
Questo aspetto è molto importante perché garantisce la sicurezza della tecnologia sia per gli operatori sia per tutte le altre specie o tessuti che non sono considerati bersaglio.
Per mezzo della chimica supramolecolare e colloidale, viene stabilita una connessione tra nanotecnologia, biologia e medicina. Molti sistemi viventi, come ribosomi cellulari, virus, vescicole, sono nanostrutture e le loro funzioni sono implementate su scala nanometrica.
Pertanto, è ovvio che lo sviluppo di nuovi sistemi importanti per la biologia – dai bionanorobot e nanosensori ai nanofarmaci e nanovaccini – dovrebbe includere la progettazione utilizzando metodi di chimica supramolecolare e colloidale.